Nei 9 mesi il saldo vita in Italia è stato pari a € 21,2 mld, in aumento del 28,1% rispetto all’analogo periodo del 2020 e del 14,4% rispetto ai primi nove mesi del 2019
Da inizio anno il saldo vita tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) in Italia (lavoro diretto svolto da imprese italiane ed extra-UE) è stato pari a € 21,2 mld, in aumento del 28,1% rispetto all’analogo periodo del 2020 (in gran parte influenzato dalle restrizioni adottate per l’emergenza sanitaria) e del 14,4% rispetto ai primi nove mesi del 2019.
Tale risultato – secondo quanto riporta l’ANIA – è stato determinato dall’incremento del volume premi (+10,8% rispetto allo stesso periodo del 2020), dovuto quasi esclusivamente alle polizze di ramo III, a fronte di un ammontare totale delle uscite anch’esso in aumento sebbene più contenuto (+5,6%), generato dai maggiori importi per sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana, oltre che dai riscatti e altri rimborsi.
Il saldo vita nei singoli trimestri
Analizzando gli andamenti nei singoli trimestri, si osserva come il flusso netto realizzato nel III trimestre dell’anno sia in diminuzione rispetto ai due trimestri precedenti ma ancora in aumento rispetto all’analogo trimestre del 2020, grazie principalmente alla buona performance registrata dalle polizze di ramo III (per ciascun trimestre del 2021 la raccolta netta afferente al ramo III risulta superiore di oltre un miliardo rispetto a quella realizzata negli stessi trimestri dal ramo I).
I premi vita nei 9 mesi
Nei primi nove mesi dell’anno il volume dei premi contabilizzati è stato pari a € 78,6 mld (il più alto dal 2016), in aumento del 10,8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, quando la raccolta premi registrava invece un calo annuo del 7,0%.
L’85% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in aumento del 12,2% rispetto all’analogo periodo del 2020 (percentuali ricavate utilizzando i dati della rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione vita). L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’83% da premi unici (in aumento del 12,8% rispetto ai primi nove mesi del 2020), e per il restante 17% da premi periodici, di cui il 3% sono premi di prima annualità (-2,6%) e il 14% premi di annualità successive (+3,2%).
Analizzando invece l’andamento dei premi contabilizzati per singolo mese, stimati sulla base della rilevazione ANIA relativa ai flussi mensili vita, si osserva che, rispetto a
marzo, aprile e maggio 2020, ossia i mesi maggiormente colpiti dalle restrizioni dovute alla crisi pandemica, i corrispettivi mesi del 2021 registrano significativi incrementi
annui, pari rispettivamente a +57% nel mese di marzo, +85% nel mese di aprile e +40% nel mese di maggio; nei mesi successivi, si riscontra invece o una sostanziale
stabilità della raccolta rispetto al 2020 (come a luglio o agosto) o addirittura una contrazione (a giugno -11% e a settembre -7%).
Le uscite nei 9 mesi
Da inizio anno l’ammontare complessivo delle uscite è risultato in aumento del 5,6% rispetto ai primi nove mesi del 2020, raggiungendo un importo pari a € 57,4 mld,
inferiore solo a quello registrato nell’analogo periodo del 2019.
La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al
63% dei pagamenti complessivi e in crescita del 25,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (quando si registrava una contrazione dell’11,2%).
I sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita hanno registrato anche nel III trimestre importi molto alti rispetto alla media dei trimestri pre-Covid, totalizzando dunque da inizio anno un ammontare pari a € 11,0 mld (il più alto mai raggiunto in soli nove mesi, seppur con valori in progressiva lieve diminuzione nel corso
dei tre trimestri dell’anno), il 19% delle uscite totali (attestandosi per la prima volta al secondo posto in termini di importi) e con un incremento annuo del 27,2%.
Le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno registrato invece una forte contrazione (-38,3%) rispetto
all’analogo periodo del 2020, con una incidenza sulle uscite totali che scende al di sotto del 20% (nel dettaglio 18%, era il 31% a tutto il III trimestre 2020), la più bassa mai rilevata, a fronte di un ammontare che si arresta a € 10,5 mld.
Le riserve tecniche vita, comprensive anche della riserva per somme da pagare, alla fine del III trimestre dell’anno sono state pari a € 806,2 mld, in aumento del 7,0% rispetto ai primi nove mesi del 2020 e del 4,3% rispetto alla fine dell’anno.
L’incidenza dei premi contabilizzati sulle riserve è risultata pari al 9,7%, in aumento rispetto al 9,4% dell’analogo periodo del 2020. In particolare, quasi il 70% delle riserve complessive deriva da impegni assunti nel ramo I mentre il 25% è afferente a polizze di ramo III. Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine di settembre, si osserva che quasi la metà dell’intero ammontare (47%) è detenuto dalle prime cinque compagnie e si arriva al 67% considerando le successive cinque. La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2020 è stata positiva per € 33,3 mld, ossia € 12,1 mld in più rispetto al saldo tecnico del settore vita, grazie quasi unicamente alla rivalutazione delle attività sottostanti alle polizze di ramo III.
Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che il 76% delle imprese, rappresentative del 75% del mercato in termini di premi contabilizzati 2020, ha registrato nei primi nove mesi dell’anno un flusso netto positivo e che il 51% (per una quota premi pari al 43%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (2,68%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.
Fonte: Assi News