Torino sarà sede italiana dell’istituto nazionale per l’intelligenza artificiale. Lo ha annunciato una nota di Palazzo Chigi dove la Presidenza del Consiglio ha individuato Milano come città candidata ad ospitare il Tribunale Unificato dei Brevetti Ue e Torino come sede principale per l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (I3A).
Obiettivo dell’Istituto è quello di creare una struttura di ricerca e trasferimento tecnologico capace di attrarre talenti dal mercato internazionale e, in contemporanea, diventare un punto di riferimento per lo sviluppo dell’IA in Italia, in connessione con i principali trend tecnologici (tra cui 5G, Industria 4.0, Cybersecurity).
Ma l’uso dell’intelligenza artificiale diventerà sempre più popolare anche tra le grandi imprese, le banche e gli istituti finanziari, tanto che si prevede che l’IA sostituirà gli esseri umani nel prossimo futuro. È proprio l’industria finanziaria quella che, si dice, stia beneficiando maggiormente dell’IA nei processi grazie ai vantaggi offerti da cognitive computing, chatbot, apprendimento automatico e servizi di elaborazione con cui le aziende sono in grado di soddisfare le proprie esigenze e quelle dei clienti, alla ricerca di modi più smart, convenienti e sicuri per risparmiare, investire e gestire i propri soldi.
Le soluzioni di IA stanno aiutando banche e istituti di credito a prendere decisioni di sottoscrizione più intelligenti utilizzando una serie di fattori che valutano in modo più accurato i mutuatari meno abbienti e tradizionalmente “svantaggiati”, come i millenials, nel processo decisionale del credito. I dati sulle abitudini di rimborso di ogni individuo, il numero di prestiti attivi in quel momento, il numero di carte di credito intestate e altri dati possono essere utilizzati per personalizzare il tasso di interesse su una carta o su un mutuo.
L’intelligenza artificiale dipende completamente dai dati, e proprio dalla scansione di questi ultimi ricava la possibilità di formulare una valutazione sulle offerte di credito, che ottengono in questo senso un vero significato storico. L’intelligenza artificiale può così prendere il posto di un analista umano molto velocemente. Considerando che una delle caratteristiche chiave dell’IA è quella di registrare e imparare autonomamente dai dati passati, risulta consequenziale il successo che può avere nel settore dei servizi finanziari, dove contabilità e registri sono insiti nel business.
In un mondo come quello finanziario in cui fare previsioni accurate è fondamentale, i mercati si stanno rivolgendo sempre di più all’apprendimento automatico, un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale, per creare modelli più precisi e agili.
Grazie a questa tecnologia gli esperti possono utilizzare i dati esistenti per individuare trend, identificare i rischi e garantire una migliore pianificazione futura. Ogni giorno si verificano enormi quantità di transazioni digitali tra pagamenti, scambio azioni. La necessità di intensificare gli sforzi in materia di sicurezza informatica e rilevamento delle frodi è una priorità per qualsiasi banca o istituto finanziario. È qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale. Come? Pensiamo solo all’uso di machine learning addestrati su miliardi di richieste così da consentire al software di distinguere l’utente reale e i bot.
L’intelligenza artificiale può utilizzare i comportamenti di spesa del passato su diversi strumenti di transazione per evidenziare movimenti strani, come l’utilizzo di una carta da un altro Paese poche ore dopo che è stata utilizzata altrove, o il tentativo di prelevare una somma di denaro insolita per il conto in questione. Un’altra caratteristica cruciale del rilevamento delle frodi grazie all’intelligenza artificiale è che il sistema apprende dai suoi errori. Se segnala come truffa una transazione normale e un essere umano lo corregge, impara dall’esperienza e prende decisioni ancora più sofisticate, in futuro, su cosa può essere considerata una frode e cosa no. I robo advisor, ossia le piattaforme automatizzate che forniscono consulenza finanziaria e gestione di investimenti online sulla base di algoritmi e formule matematiche, sono già realtà.
Un altro campo in evoluzione è la consulenza bionica, che combina calcoli di macchine e intuizioni umane per fornire opzioni molto più efficienti di quelle garantite dai singoli componenti. Tra i vantaggi troviamo un risparmio di soldi e di tempo e facilità di accesso alla consulenza finanziaria e la disponibilità del servizio 24 ore su 24.
Ad oggi la chiave del processo sembra essere la collaborazione: un equilibrio eccellente e la capacità di guardare l’intelligenza artificiale come componente di pari importanza al punto di vista umano, è il futuro del processo decisionale finanziario.
Da tempo il computing, con la sua capacità di processare e gestire enormi moli di dati in rete, ha rivoluzionato il trading. Negli anni il settore ha imparato a sfruttare sempre più gli strumenti di intelligenza artificiale per prevedere l’andamento dei prezzi sia a breve che a lungo termine, anche se non in modo infallibile.
Le macchine mostrano grande efficacia da questo punto di vista, sia perché riescono a sviscerare un’enorme quantità di informazioni in tempi brevissimi sia perché rimuovono l’emotività dal processo decisionale: l’IA prende decisioni senza essere influenzata da variabili e fattori esterni, ma solo basandosi su dati oggettivi.
Inoltre, in base alla propensione al rischio individuale, l’IA può suggerire soluzioni più consone a soddisfare la domanda di ogni singola persona.
La gestione finanziaria personale è uno dei recenti sviluppi delle competenze dell’IA. Ci sono diverse startup e servizi che tramite l’intelligenza artificiale costruiscono algoritmi per aiutare gli utenti a prendere decisioni di spesa mirate e intelligenti sulla base di analisi articolate e complesse frutto di una elaborazione di dati impossibile all’umano.