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Superbonus, le modifiche sul tavolo del governo

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Il mercato si è congelato dopo la chiusura delle Poste, mentre una nuova sentenza della Cassazione conferma la correttezza dei sequestri in assenza di prove (anche video) che testimonino l’avanzamento dei lavori. Per ridare fiato alle banche si studia l’allungamento del periodo per godere della detrazione.

Revisione dell’aliquota del Superbonus che così com’è costa troppo e riapertura con limiti per le villette. Le modifiche che saranno contenute nella nuova legge di Bilancio, come ha garantito il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in Parlamento, conterranno però anche una fase transitoria “per evitare di ingarbugliare una situazione già di per sé ingarbugliata”. Per questo saranno previsti anche interventi sul fronte della cessione dei crediti. Il mercato infatti registra uno stop alle nuove operazioni e vecchie pratiche a rilento, mentre una nuova sentenza della Cassazione di fatto con ferma il diritto a richiedere la prova effettiva dello stato di avanzamento del cantiere per la cessione a stato di avanzamento dei lavori. 

Misura troppo costosa

Il ministro Giorgetti, nel corso dell’audizione sulla Nadef davanti alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato ha ribadito la necessità di una revisione selettiva del meccanismo “perché questo governo non ritiene equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta di cittadini italiani, in modo indistinto per reddito, per prima e seconda casa. Non sottovalutiamo il contributo che questa misura ha dato all’economia del Paese e siamo disponibili come governo a una discussione”. La misura, peraltro ha un costo in costante crescita tanto sulla base delle informazioni aggiornate al primo settembre, “si segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull’intero periodo di previsione“. Per gli anni 2023-2026 – ha aggiunto – i maggiori oneri determinano un peggioramento delle imposte dirette per importi compresi tra 8 e 10 miliardi in ciascun anno, che potrebbe pregiudicare l’adozione di altre tipologie di intervento. In ogni caso, ha assicurato, sarà previsto un periodo transitorio per l’entrata in vigore delle modifiche. 

Aliquota più bassa e detrazione legata al reddito per le villette

Scontata, quindi, la revisione al ribasso dell’aliquota e l’intenzione del governo di riaprire anche agli immobili unifamiliari, villette comprese, ma applicando di un criterio selettivo in  base al reddito, e, probabilmente, limitando l’aliquota più elevata alla sola prima casa. Si torna così allle impostazioni originarie del decreto Rilancio varato nel maggio 2020. All’epoca infatti, il Superbonus per gli immobili unifamiliari era limitato, appunto, alla sola prima casa, ma il Parlamento aveva deciso per un ampliamento indifferenziato della misura.

Le misure per il mercato dei crediti

Il governo è anche al lavoro anche sul tema della cessione dei crediti, dopo le richieste dei rappresentanti delle imprese e delle stesse banche. Per questo due giorni fa il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, aveva dichiarato che l’esecutivo sta cercando di trovare una soluzione con misure che permettano alle banche di ricominciare a comprare. Si ipotizza per questo anche l’ampliamento del periodo di durata dell’agevolazione fino a 7 o 8 anni.

Prove video e pratiche bloccate

Intanto il mercato è fermo per quel che riguarda l’acquisto di nuovi crediti. Peraltro sulla questione è arrivata anche una nuova sentenza della Cassazione, la 42012 depositata l’8 novembre, con la quale la terza sezione penale ha confermato la correttezza del sequestro da parte dell’Amministrazione finanziaria relative a fatture di acconto senza nessuna asseverazione sullo stato di avanzamento dei lavori. Quindi oltre al timbro del tecnico può anche essere correttamente richiesta dalle banche una prova ulteriore dello stato del cantiere. A settembre c’era stata su questo tema una sorta di “rivolta” da parte delle associazioni più rappresentative dei professionisti che ritenevano non necessaria questa documentazione aggiuntiva, motivo per cui non è stata allegata in molte pratiche.

Controlli aggiuntivi anche in cantiere

Chi si trova ad avere a che fare con tempi lunghi per la gestione nella propria richiesta di cessione del credito presentata a stato di avanzamento lavori dovrà dunque rivolgersi all’istituto e verificare se è necessario allegare altra documentazione video. In mancanza di questa, infatti, potrebbero scattare anche controlli nei cantieri, dato che le banche, come ha ribadito l’Agenzia delle entrate con la circolare 33 del 6 ottobre scorso, hanno l’obbligo di applicare la massima diligenza per evitare la responsabilità solidale in caso di frodi. 

Fonte: La Repubblica

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