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Spread a 226. La Bce conferma lo studio di un piano anti-crisi

La Bce ha chiarito il percorso di rialzo dei tassi di interesse nella zona euro e ha confermato che sta lavorando a un piano anti-spread. Lo ha fatto ieri tramite la presidente Christine Lagarde che, a meno di una settimana dall’annuncio dello scudo anti-spread, ha tenuto un’audizione alla commissione economica del Parlamento europeo, in cui ha difeso s spada tratta le sue decisioni passate e la sua strategia. E ribadendo che al centro del mandato di Francoforte c’è la stabilità dei prezzi dell’Eurozona, contro ogni rischio di rialzo degli spread. “Chiunque dubiti della nostra determinazione farebbe un terribile errore“, ha ammonito Lagarde, spiegando che il nuovo scudo sarà “proporzionato e adeguato” alla sua missione, ha assicurato declinando ogni richiesta di rivelarne i dettagli.

Una notizia che ha contribuito a ridurre il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi – con lo spread Btp-Bund che è sceso a 192,24 punti, per poi risalire sopra la soglia psicologica dei 200 punti.

Secondo Legal & General Investment Management la Bce si trova attualmente in una posizione molto difficile a causa dell’elevata inflazione, del rallentamento della crescita e della contrazione del mercato del lavoro.

Secondo LGIM l’aumento dei tassi d’interesse, e di conseguenza degli oneri finanziari, da parte della Bce mette in discussione la sostenibilità del debito di un paese come l’Italia e questo obbliga la Bce a essere molto più “trasparente” circa le sue intenzioni di effettuare ulteriori rialzi; molto più di quanto lo siano stati altri istituti come la Fed o la Banca d’Inghilterra.

Il fatto che i tassi d’interesse si siano mantenuti bassi negli ultimi 8 anni ha permesso al Tesoro di rifinanziare il debito a costi contenuti, riducendo sensibilmente le uscite generate da questo e rendendo l’onere che ne deriva più gestibile.

Piano salva Italia in cantiere

Proprio per evitare nuove tensioni sui titoli di Stato, secondo alcune indiscrezioni del Financial Times la maggior parte dei 25 membri del consiglio direttivo della Bce dovrebbe dare l’ok ad una proposta che prevede la creazione, se necessario, di un nuovo programma di acquisto di obbligazioni per impedire che i costi di finanziamenti degli stati membri possano andare fuori controllo.

Il quotidiano britannico cita in particolare l’Italia fra i paesi che potrebbero beneficiare di un simile programma. Anche in assenza di un nuovo programma ad hoc, la Bce dispone già di altri 200 miliardi di euro da spendere per l’acquisto di debito pubblico in difficoltà’ nell’ambito del suo programma di acquisto di obbligazioni esistente.

Fonte: Wall Street Italia

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