Written by 14:22 Economia, Tutte le News

Sono passati vent’anni dall’entrata in vigore dell’Euro. Qualche curiosità numismatica

lira euro venti anni

Era il primo marzo del 2002 quando le lire sparirono definitivamente dalla circolazione. Bloomberg calcola che ci siano ancora in giro lire in monete e banconote per il valore di 1,2 miliardi di euro (tenendo conto del cambio fissato nel 1999, cioè 1936,27 lire per un euro). Più “nostalgiche” di noi sono solo la Spagna (dove sono rimaste pesetas per l’equivalente di 1,6 miliardi di euro) e soprattutto la Germania, che detiene ancora una quantità di marchi pari a 6,3 miliardi di euro. C’è chi giura che ci siano persino luoghi dove (in via informale) i marchi possono ancora essere usati per pagare beni e servizi.

Quel che è certo è che i tedeschi, a differenza di spagnoli e italiani, hanno ragione di prendersela comoda, visto che la loro banca centrale cambia ancora in euro non solo le banconote, ma anche le monete. Mentre la lira non è più “redimibile”.

Sotto il materasso

Eppure in tanti conservano le vecchie monete nei cassetti o sotto il materasso per nostalgia, o con la speranza di fare un discreto guadagno nel mercato numismatico, considerato che siti come eBay riportano per alcuni casi “rare” quotazioni da capogiro. Una speranza subito stroncata da Luca Alagna, cagliaritano, presidente dell’associazione dei Numismatici italiani professionisti (Nip), stronca subito. “Io e i miei colleghi riceviamo fino a venti-trenta telefonate al giorno di persone che pensano di avere scoperto in casa un tesoro” dice. Nata nel 1993 e iscritta nell’elenco del ministero dello Sviluppo economico, la Nip raggruppa molti degli esperti che in Italia comprano e vendono monete e banconote di valore e assistono case d’asta e tribunali. “A ingannare la gente” prosegue Alagna “sono annunci trabocchetto, postati in rete solo per fare traffico o attirare l’attenzione. Questi annunci fanno grandi danni. C’è gente che ci minaccia, chi in una crisi di rabbia e delusione mette giù il telefono, mi è capitata anche qualche anziana signora che è scoppiata a piangere. La maggior parte delle vecchie lire non vale neanche il valore nominale”.

Requisiti obbligati

In realtà ci sono alcune vecchie lire che hanno un valore numismatico superiore a quello nominale. A due condizioni: Devono essere rare e fior di conio, se monete, o fior di stampa per le banconote, cioè in ottimo stato di conservazione, meglio ancora se mai o quasi mai circolate.

Edizioni limitate

Ci sono poi monete precedenti all’euro che hanno valore non tanto perché rare, o fior di conio, ma per il materiale: è il caso dei marenghi d’oro del Regno d’Italia. Una tradizione che continua con le emissioni rare di euro in metalli preziosi: di recente, ad esempio, il ministero dell’Economia ha messo in circolazione per i collezionisti pochi pezzi in argento da 5 euro e in oro da 20 dedicati a Dante Alighieri, a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, e in precedenza anche ad Antonio Canova. “Il collezionista le compra, poi vengono seppellite in cassaforte e ne parliamo tra una generazione per vedere se hanno acquistato valore numismatico” commenta Alagna. Quanto invece agli euro comuni, non bisogna proprio farsi illusioni. Le uniche monete che possono avere un qualche valore tra gli euro di metallo, conclude il presidente della Nip, “sono quelle emesse con tiratura limitata dal Principato di Monaco, Città del Vaticano, Repubblica di San Marino, Principato di Andorra: E solo quando si trovano nelle confezioni ufficiali per numismatici”.

Fonte: La Repubblica

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