Doppia penalizzazione per coloro che attraverseranno un semaforo rosso in futuro: oltre alla consueta multa per non aver rispettato lo “stop”, si aggiungerà anche una sanzione se l’auto non è coperta dall’assicurazione Rca obbligatoria. Il Parlamento si appresta infatti a modificare il Codice della Strada, con un disegno di legge attualmente in discussione.
Attualmente, se una telecamera sorprende qualcuno passare col rosso, si scatena una contravvenzione di 167 euro, oltre alla decurtazione di sei punti dalla patente. Quest’ultima viene sospesa per uno o tre mesi se l’infrazione viene commessa più volte nel giro di due anni (recidiva). In futuro, con l’approvazione della riforma del Codice, oltre a questa multa, il sistema verrà collegato a un database speciale contenente informazioni dalla Motorizzazione centrale e dalle compagnie assicurative. Un algoritmo analizzerà il numero di targa: se non vi è una polizza assicurativa obbligatoria, l’automobilista sarà invitato a fornire la prova della sua assicurazione. In mancanza di questa, scatterà la sanzione. Si tratta di 866 euro, ridotti a 606,2 per chi paga entro cinque giorni dalla notifica presso l’indirizzo di residenza del proprietario del veicolo. In caso di recidiva entro due anni, all’ultima infrazione si aggiungerà anche la sospensione della patente per uno o due mesi.
Qual è l’obiettivo di questa futura norma?
Limitare il fenomeno delle auto prive di assicurazione Rca, che ammontano a circa 3 milioni, secondo le stime recenti dell’Ivass (Istituto di vigilanza del settore assicurativo), ovvero il 6% del parco circolante. Queste sono vere e proprie “mine vaganti”. Se sono coinvolte in un incidente, la vittima ha grandi difficoltà nel ricevere un risarcimento, che non può avvenire tramite il sistema di risarcimento diretto. Inoltre, chi viaggia senza assicurazione potrebbe essere portato a fuggire dopo un incidente, trasformandosi in un “pirata della strada”.
Un altro obiettivo è proteggere le vittime delle polizze assicurative fasulle: automobilisti che acquistano polizze false da agenti non autorizzati, cadendo in trappola. A partire da novembre 2023, l’Ivass ha iniziato a emettere provvedimenti di cessazione dell’attività abusiva di intermediazione assicurativa svolta attraverso siti web falsi e a ordinare contestualmente il loro oscuramento ai principali fornitori di servizi Internet e di connettività (cosiddetti Internet Service Provider).
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