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Rc auto: nuovi controlli automatici con falsa partenza

Dal 1° gennaio i controlli automatici delle infrazioni stradali sono possibili anche per la mancata copertura Rc auto, il sovraccarico e l’omessa revisione. Ma questo rimarrà solo teoria per alcuni mesi almeno. E, anche quando diventerà pratica, ci potrebbero essere forti limitazioni operative in ambito extraurbano e contenziosi. Così il blitz con cui la politica ha inserito nella legge di Stabilità questo allargamento dei controlli da remoto (cioè effettuati con apparecchi automatici non presidiati da agenti) rischia di avere effetti opposti rispetto a quelli che ci si attendeva a caldo.

Infatti, il segnale mandato dalla politica con la legge di Stabilità è di una forte accelerazione della vigilanza da remoto: fino a dicembre, era attesa una legalizzazione solo per il caso dell’assicurazione obbligatoria. Di revisioni si era accennato fugacemente a settembre 2014, ma era parsa una fuga in avanti. Solo la legge delega sulla riforma del Codice della strada, che però in due anni ha fatto pochi passi avanti in Parlamento, pareva risolutiva.

Ora Rc auto, sovraccarico e revisioni hanno trovato posto nella lettera g-bis del comma 1-bis dell’articolo 201 del Codice, assieme a un’infrazione già controllata da anni in automatico come il passaggio con il rosso e altre per le quali l’operazione appare velleitaria, come la velocità pericolosa (diversa dall’eccesso di velocità) e il mancato uso del casco.

L’inserimento della lettera g-bis implica che in extraurbano i controlli da remoto siano possibili solo in tratti per i quali c’è un’autorizzazione prefettizia: lo prevede il comma 1-quater dell’articolo 201. E i prefetti dovranno decidere sulla base di una direttiva ministeriale (Interno e Infrastrutture) prevista dal 2010 ma mai emanata. Vedremo se vi si metterà mano ora che le fattispecie sono aumentate.

In ogni caso, per tutte le infrazioni accertabili da remoto occorrono apparecchi (nuovi o funzionalità estese di sistemi già in uso per altri controlli) che il ministero delle Infrastrutture deve approvare od omologare specificamente. Un processo che deve iniziare praticamente da zero e che quindi potrà iniziare a dare i suoi frutti non prima di qualche mese.

È probabile che sulla tempistica influisca anche l’affidabilità degli apparecchi. Che richiede accurate verifiche, per la delicatezza della posta in gioco. Nel caso della Rc auto, alcuni sistemi sono in uso in via sperimentale da quasi due anni e ancora fino allo scorso autunno era segnalata una quota rilevante di falsi positivi. Per attenuarne l’impatto, in ambienti ministeriali si faceva l’ipotesi di far precedere l’invio dei verbali da una richiesta di informazioni, per dare la possibilità al proprietario del veicolo di dimostrare di essere in regola. Ma le modifiche al Codice non prevedono questa procedura, che quindi resta una mera facoltà per l’organo di polizia. Un problema analogo potrebbe aprirsi con le revisioni.

Riguardo al sovraccarico, apparecchi sono già in uso su alcune autostrade per segnalare i sospetti positivi a pattuglie che poi li fermano e li portano alle pese pubbliche. Un sistema che pare aver funzionato abbastanza, ma che per poter essere impiegato in automatico dovrà dimostrare piena affidabilità.

Fonte: Intermediachannel.it

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