Nel settore agroalimentare, la reputazione è tutto. Ma basta un’accusa – anche infondata – per bloccare un’azienda, congelare i contratti e distruggere in pochi giorni anni di lavoro.
È ciò che è successo a un imprenditore agricolo, accusato di contraffazione e frode in commercio per presunta vendita di semi “falsi”.
Una vicenda che dimostra quanto sia cruciale per ogni impresa disporre di una copertura legale solida e specializzata.
Il caso: un’accusa che nasce da una lattuga
Tutto è iniziato con una semplice segnalazione: alcuni semi di lattuga sarebbero stati venduti con nomi ingannevoli.
Nel giro di due giorni, l’azienda si è trovata nel caos:
- perquisizioni,
- verbali e interrogatori,
- attività bloccate e magazzino sotto sequestro.
L’imprenditore, convinto della propria innocenza, aveva già contattato tre studi legali. Le richieste complessive superavano i 100.000 euro.
La differenza: la polizza di tutela legale
In questi momenti, la differenza tra il collasso e la ripartenza la fa una polizza di tutela legale efficace.
Grazie alla copertura, l’imprenditore ha potuto:
- scegliere un penalista di fiducia, esperto in diritto alimentare;
- contare sulla copertura anticipata delle spese legali;
- affrontare un processo lungo 7 anni, senza gravare sul patrimonio personale.
Totale delle spese legali sostenute: 100.500 euro, interamente gestite grazie alla copertura assicurativa.
L’intervento della compagnia
La compagnia assicurativa ha garantito da subito:
✅ la libertà di scelta del legale;
✅ l’anticipo delle spese;
✅ il supporto tecnico per la gestione del procedimento penale.
Alla fine, l’imprenditore è stato assolto. Oggi la sua azienda è di nuovo operativa.
Questo caso dimostra che una polizza di tutela legale non è un costo, ma un investimento nella continuità aziendale.
Nel mondo agricolo – dove il rischio di accuse legate a tracciabilità, qualità e sicurezza alimentare è sempre più alto – avere la giusta protezione può salvare un’impresa.