Si preannunciano importanti novità nel mondo delle assicurazioni e, più in generale, di quello della circolazione dei mezzi sul circuito stradale. Stando infatti al tenore letterale del testo unico della legge delega sulla riforma del Codice della Strada, infatti, come approvato dalla Commissione Trasporti della Camera, la patente a punti sarà introdotta anche in favore dei minorenni. In termini concreti, ciò sta a significare che i conducenti di ciclomotori non superiori ai 50 cc e i quadricicli leggeri (mincar) che non dispongono delle patenti tradizionali e delle moto e scooter fino a 150 cc, potranno subire il ritiro, la sospensione e la revoca della patente, e le sanzioni con il sistema dei punti che i “colleghi” maggiorenni ben conoscono.
Come sottolinea una nota dell’Ansa, l’introduzione della patente a punti per i minorenni sembra quindi essere indirizzata verso il rispetto d iun contesto in cui dovrebbero regnare (il condizionale è pur sempre d’obbligo) il controllo e la sicurezza. Un duplice principio che sembra contraddistinguere tutto il codice della strada, in cui – tra l’altro – viene altresì prevista la necessità di rivedere i limiti di velocità nelle strade extra urbane secondo criteri di ragionevolezza.
In aggiunta a quanto sopra, viene previsto un sistema di regole più severe per i conducenti che hanno più di 80 anni di età, che verranno – per certi versi – assimilati ai neopatentati. In altri termini, anche costoro dovranno guidare vetture a potenza limitata, e verranno assoggettati a severe analisi e verifiche dei requisiti psicofisici utili per poter guidare senza problemi un mezzo a motore.