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Mostra del Cinema di Venezia: chi vincerà la 77esima edizione?

Miss Marx, Cari compagni!, The Disciple, Pieces of a Woman hanno le carte in regola per aspirare a un premio. Nomadland è una promessa

La conclusione di questo evento straordinario che è la 77esima Mostra del cinema di Venezia, che si è tenuto in circostanze straordinarie, si avvicina. Era una scommessa e in parte si può già dire che sia stata vinta. Critici e pubblico, anche se in misura molto minore rispetto alle edizioni normali, hanno deciso di partecipare a un evento che il regista ungherese Kornel Mundruczo – al suo debutto in lingua inglese con Pieces of a Woman, con Vanessa Kirby e Shia LaBeouf – ha sintetizzato così: «Venezia è tutto. Venezia è Karlovy Vary, Venezia è Cannes, Venezia è Berlino, Venezia è tutto adesso».

Il quotidiano francese Le Monde scrive che, se scommessa c’è stata, è stata vinta solo parzialmente: il festival si è tenuto certo, ma la Mostra è stata “pigra e in un clima di alta sicurezza sanitaria”. Troppi film italiani, poche opere innovative, per Le Monde l’unica emozione è venuta da Mandibules del francese Quentin Dupieux, fuori concorso.

Un pronostico

Ci si interroga invece su quali siano i titoli, tra i 18 in competizione, su cui l’attenzione della giuria guidata da Cate Blanchett in queste ore si stia indirizzando.

L’italiano Miss Marx, il russo Cari compagni!, l’indiano The Disciple hanno riscosso i favori della critica. Anche Nomadland che si proietta stasera e poi prosegue il proprio cammino negli altri festival della neonata alleanza, potrebbe avere le carte in regola per aspirare a un premio maggiore. Notturno di Gianfranco Rosi ha diviso. Mentre Laila in Haifa di Amos Gitai ha messo tutti d’accordo: il film è una delusione.

Quando si tratterà di assegnare le coppe Volpi, due, ancora divise per genere, la giuria non dovrebbe trascurare Romola Garai, energica e sensibile al tempo stesso protagonista di Miss Marx. Katherine Waterston e Vanessa Kirby, interpreti di The World to Come non sono passate inosservate, come i protagonisti di The Disciple, secondo lungometraggio di Chaitanya Tamhane, viaggio di una vita dedicato all’arte della musica classica indiana. E non c’è dubbio che Frances McDormand resti una garanzia.

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