A Milano le imprese che ristruttureranno la sede produttiva potranno aumentare la superficie lorda del 20%, oppure utilizzare il bonus volumetrico del 20%, riconosciutogli dal comune, per costruire edilizia residenziale o produttiva in altra area urbana milanese. I diritti volumetrici, quale incentivo previsto dal Pgt (Piano di governo del territorio) e riconfermato nell’accordo sulle politiche abitative siglato ieri da Palazzo Marino con i sindacati, potranno anche essere rivenduti. Al riguardo il comune istituirà un apposito registro. Inoltre, premi volumetrici saranno riconosciuti anche a incubatori di impresa, start up e spin off, alle attività legate alla produzione culturale, ai servizi alla persona, e al volontariato sociale, purché sotto il controllo pubblico. In questo caso saranno considerati dal comune come servizi e dunque potranno costruire la loro sede su aree pubbliche senza limiti di volumetria, secondo quanto ha fatto sapere l’assessore all’urbanistica del comune di Milano, Ada Lucia De Cesaris. Queste politiche per il lavoro saranno sostenute dal comune con un fondo per lo sviluppo in conto capitale. Il bonus volumetrico non è legato all’applicazione di energie rinnovabili. Se l’attività produttiva verrà dismessa successivamente la proprietà dovrà restituire al comune il diritto acquisito.