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L’economia italiana dopo sei mesi di virus

Gli indicatori raccolti da Lab24 fotografano la crisi economica del Paese. E quanto siamo lontani dalla «normalità»

Calo dell’11% a luglio per le nuove auto nuove immatricolate rispetto al 2019. Ad agosto traffico aereo verso l’estero ancora inferiore del 35% rispetto ai livelli pre-Covid. Incassi nei cinema crollati del 98% se confrontati con quelli dell’estate scorsa. Prenotazioni nei ristoranti in lenta risalita nelle ultime settimane, secondo l’app TheFork, ma ridotte quasi del 40% su base annua.

Sono questi alcuni degli indicatori aggiornati a fine luglio (se non a metà agosto) raccolti dal Lab24 del Sole 24 Ore che raccontano a che punto è nel nostro paese la crisi economica generata dall’emergenza sanitaria e quanto ancora siamo lontani dalla “normalità”, intesa come performance rilevata in un periodo confrontabile prima della pandemia.

La fotografia del tracollo economico

Attraverso la rappresentazione di questi indici, come quelli appena elencati, è possibile restituire un’idea dello stato di salute dell’Italia e di alcuni settori duramente colpiti dal lockdown a sei mesi dall’arrivo del coronavirus. I dati selezionati dal Sole 24 Ore – in alcuni casi rilevati in tempo reale, ancor prima di essere certificati da bilanci consolidati, in altri casi in ritardo di qualche mese rispetto alla situazione attuale – rappresentano una fotografia aggiornata, per sua definizione incompleta, della situazione del Paese: vengono presi in esame gli spostamenti, le forme di intrattenimento, i consumi energetici, il turismo, i riflessi sul lavoro e alcuni dati macroeconomici nazionali.

Scambi commerciali giù del 40%

Gli scambi commerciali tra l’Italia e gli altri Paesi (europei e non), ad esempio, sono scesi oltre il 40% ad aprile per poi risalire quasi ai livelli pre-Covid nel mese di giugno, seppur in calo del 12% rispetto al 2019. Il fabbisogno elettrico medio giornaliero non è crollato nei mesi di lockdown, ma si è ridotto del 25% circa per poi risalire in pratica ai livelli 2019 con l’arrivo dell’estate.

Bisognerà invece aspettare per capire i riflessi sul mercato del lavoro della riapertura delle attività tra maggio e giugno: i dati, per ora fermi ad aprile, rilevano una brusca frenata nelle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato, mentre in parallelo crescono le domande di disoccupazione. Particolarmente colpiti anche gli stagionali: nei contratti di lavoro occasionale, diffusi nel turismo e nella ristorazione, aprile ha registrato un calo del 72% delle ore retribuite.

Il grafico delle ore autorizzare di cassa integrazione, invece, parla da solo. Il picco di aprile rispetto a marzo rappresenta una crescita intorno al 3.600%; poi si rileva un calo, ma a giugno siamo ancora a +936% rispetto allo stesso mese 2019.

Il bilancio (provvisorio) di cinema e turismo

È presto, dunque, per fare bilanci. I cinema, ad esempio, hanno riaperto ma la curva degli incassi fatica ad alzarsi da un andamento piatto. Nei weekend di luglio i primi cinque film più visti hanno totalizzato appena 333mila euro al botteghino (dati Mymovies), il 98% in meno degli incassi registrati l’estate scorsa. I turisti stranieri a maggio sono stati 1,47 milioni contro gli 8,9 milioni del 2019. Bisogna sperare che poi qualcosa sia migliorato, nonostante la stretta introdotta dal Governo a metà luglio per gli ingressi da alcuni Paesi a rischio. Nel frattempo, per continuare monitorare a che punto siamo rispetto all’Italia pre-Covid, sul sito internet del Sole 24 Ore nei prossimi mesi questi indici verranno aggiornati e arricchiti.

Fonte: ilsole24ore.it, Lab24

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