Una indagine condotta dall’edizione torinese di Repubblica ha svelato un inconveniente davvero fastidioso e imbarazzante che riguarda le nuove banconote da cinque euro: saranno anche più colorate, più sicure e più utili contro il riciclaggio, ma tutto questo non sembra importare molto alle macchinette dei parcheggi o delle metropolitane. Non si fatica a credere che la stessa situazione si è ripetu…ta anche in altre città d’Italia. Perché questo problema a pochi giorni dal debutto?
La nuova banconota non è compatibile con la maggior parte dei distributori, visto che non si è provveduto ad aggiornare il relativo software. Sono rimasti di sasso tutti quelli che hanno provato a pagare i parcheggi, le sigarette o i biglietti dei mezzi pubblici in questa maniera, il taglio in questione è praticamente uno sconosciuto. Gli esercenti sono stati distratti, svogliati oppure c’è dell’altro? Oltre alla pigrizia, c’è da sottolineare il tempo eccessivo richiesto per questo aggiornamento.
Ad esempio, per le macchinette dei benzinai si parla di almeno tre mesi, come anche per i tabaccai e il trasporto: per il momento, Trenitalia è l’unica che si è adeguata e non ha riscontrato problemi. La vicenda ha fatto anche emergere il caso dei prezzi eccessivi richiesti dai tecnici che aggiornano i lettori ottici dei distributori (quelli che riconoscono la lunghezza e lo spessore dei biglietti). In effetti, la tariffa media è di cento euro, ma non sono mancate pretese esagerate, come 300 e 500 euro.
Di conseguenza, gli esercenti non trovano conveniente l’adeguamento del software, anche perché molte macchinette sono state installate da troppi anni e una loro sostituzione richiederebbe circa seimila euro. È il classico ritardo all’italiana, ci si accorge del problema solo all’ultimo. Confida (l’associazione italiana che gestisce la distribuzione automatica) ha assicurato una soluzione dei problemi in due mesi, ma troppi cittadini hanno già dovuto subire disagi poco piacevoli.