Le previsioni dei datori di lavoro per il secondo trimestre: ancora in crisi hotel e ristoranti.
Domina ancora una grande incertezza sul mercato del lavoro e d’altra parte sarebbe difficile immaginare uno scenario differente, visto il grado di insicurezza che riguarda la situazione sanitaria.
Secondo una indagine svolta da Manpower sulle aspettative dei datori di lavoro italiano, per il trimestre primaverile dell’anno – stando alle assunzioni attese – l’occupazione è vista in calo del 2%. Il dato viene calcolato valutando le previsioni occupazionali; nell’ultima indagine, ManPower traccia che il 12% dei datori di lavoro si attende un aumento delle previsioni occupazionali, il 9% un decremento, mentre il 75% non prevede alcun cambiamento. Sembrerebbe dunque derivarne un saldo positivo (come differenza tra i pessimisti e gli ottimisti), ma se si corregge il risultato per i fattori stagionali si scivola in terreno negativo. “Le prospettive di assunzione sono più deboli rispetto al trimestre precedente e rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, diminuendo rispettivamente di 4 e 10 punti percentuali”, spiega la ricerca.
I dati scomposti per settore rivelano quanto l’incidenza della pandemia sia ancora profonda in alcuni ambiti. Ristoranti e Alberghi ad esempio segnalano prospettive di assunzione poco incoraggianti con una prospettiva di occupazione netta del -24%. Altrove, i datori di lavoro nel settore “Altra produzione” prevede un crollo del mercato del lavoro con una prospettiva del -7%, mentre la prospettiva si attesta rispettivamente a -2% e -1% nel settore manifatturiero e nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio. Tuttavia, un aumento della forza lavoro è previsto in tre comparti, in particolare nel settore degli Altri servizi con una previsione del +6%. I datori di lavoro del settore delle costruzioni prevedono un modesto aumento della forza lavoro con una previsione del +5%, mentre la previsione del settore dei Servizi finanziari e commerciali è del +2%.
“A distanza di un anno dallo scoppio della pandemia, le imprese mostrano ancora molta prudenza nel prevedere aumenti del personale – ha commentato Riccardo Barberis, amministratore delegato della di ManpowerGroup in Italia – Solo le aziende del Nord Est prevedono una lieve crescita, mentre nel resto dell’Italia le prospettive di occupazione si mantengono negative”. In effetti, la ripartizione geografica delle aspettative dice che i datori di lavoro di tre regioni su quattro si aspettano di ridurre le previsioni di assunzione durante i prossimi tre mesi. “Le prospettive più basse sono previste nel Centro Italia con una prospettiva di occupazione netta del -5%, mentre si attestano rispettivamente a -2% e -1% nel Nord Ovest e nel Sud/Isole. Un lieve incremento dei posti di lavoro è invece atteso nel Nord Est Italia, con una prospettiva del +1%”, si legge nel rapporto. A livello di dimensione d’impresa, ottimismo più forte tra i grandi e pessimismo diffuso tra le piccole e micro-imprese.
“Per dare nuovo impulso al mercato del lavoro – chiosa Barberis – sarà dunque centrale il rafforzamento delle politiche attive e un continuo investimento in formazione, arricchendo o riqualificando le competenze delle persone in azienda, in un percorso costante di miglioramento professionale”.
Fonte: laRepubblica.it