Il nuovo dcpm. Cosa cambia?

A cinque giorni dall’entrata in vigore del precedente dpcm del 14 ottobre – con l’obbligo generalizzato della mascherina, il divieto alle feste e nuove sanzioni per i trasgressori – arrivano nuove restrizioni per il contrasto al Covid-19. Lo ha annunciato nella sera di domenica 18 ottobre il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, in diretta televisiva, dopo una giornata di intense consultazioni con ministri, Regioni e il Comitato tecnico scientifico (Cts). Il testo del nuovo dpcm è già stato approvato e pubblicato in Gazzetta ufficiale, entrando così in vigore dal 19 ottobre fino al 13 novembre. 

Dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata di contagi che sta interessando severamente l’Italia e l’Europa, non possiamo perdere tempo: dobbiamo mettere in campo misure per scongiurare un lockdown generalizzato, che potrebbe compromettere severamente l’economia”, ha dichiarato Conte durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. Martedì 20 o mercoledì 21 ottobre, inoltre, il presidente del Consiglio si recherà in Parlamento per un confronto sulle nuove misure. Ma nel frattempo “c’era urgenza nell’intervenire perché i numeri sono seri”, ha sostenuto Conte, riferendosi alle cifre in aumento dei casi di contagio di Covid-19 nel nostro paese (oltre 11.700 casi solo nella giornata di ieri). Quali sono le novità introdotte, quindi, dal dpcm del 18 ottobre? 

Sulla scuola

Le attività scolastiche proseguono in presenza, in quanto “asset fondamentale”. Per le scuole superiori, tuttavia, verranno favorite modalità flessibili di organizzazione dell’attività didattica, con ingresso degli alunni a partire dalle ore 9 e possibili turni pomeridiani. Ciò significa che, in caso di criticità, potrebbe essere incrementata la didattica a distanza, che “rimane complementare alla didattica in presenza”. Per le università, invece, è prevista l’attuazione dei piani di organizzazione della didattica in funzione delle esigenze formative e dell’evoluzione della situazione della pandemia.  

Sullo smart working

Il ricorso al lavoro agile sarà incrementato dall’attuale 50% al 75% con un provvedimento della ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, lavorando di concerto con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo. Tra le misure preannunciate, è previsto che “tutte le riunioni si svolgano a distanza salvo per motivate ragioni”.  

Le limitazioni di locali, ristoranti, sport ed eventi

Potrà essere disposta la chiusura al pubblico dopo le ore 21 di vie e piazze dove ci saranno assembramenti, consentendo l’accesso solo a chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private. Se inizialmente il premier Conte, durante la sua conferenza stampa, si era riferito ai sindaci come coloro che avrebbero dovuto disporre tali limitazioni, il testo definitivo del dpcm prevede una formula generica senza alcun riferimento specifico ai primi cittadini. 

I ristoranti chiuderanno alle ore 24: si potrà stare per un massimo di 6 persone per singolo tavolo e tutti i ristoratori dovranno affiggere all’esterno quante persone sono ammesse. Nessuna limitazione negli ospedali, negli aeroporti e lungo le autostrade. Le consegne a domicilio sono consentite senza vincolo di orario, l’asporto è consentito fino a mezzanotte. Inoltre, i locali senza posti a sedere dovranno chiudere alle ore 18.  

Prevista la sospensione di tutti gli sport da contatto, anche dilettantistici. A piscine e palestre il governo ha dato 7 giorni di tempo per adeguarsi ai protocolli di sicurezza, altrimenti scatta la chiusura. Stop anche a sagre ed eventi di comunità, ma restano consentite manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale. 

Per ulteriori approfondimenti consultare il sito governo.it

Fonte: wired.it

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