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Il nostro ceo Carlo De Simone risponde alle domande di SimplyBiz: “Accesso al credito più facile grazie alla bancassicurazione”

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La pandemia ha generato un cambiamento epocale nell’approccio al rischio sia per il settore assicurativo che per quello finanziario. In ambito assicurativo ci si è trovati di fronte a un evento esogeno, imprevedibile, che non aveva modelli attuariali di confronto e storicità. Ciò nonostante il rischio pandemico è oggi, in poco tempo, annoverato tra i nuovi rischi emergenti e percepiti dalle imprese di ogni settore. Mentre in un primo momento il mercato assicurativo ha lavorato per escludere dai testi di polizza ogni potenziale copertura a riguardo, oggi molte compagnie internazionali sono all’opera proprio per prevederlo nei programmi assicurativi”. A raccontare gli effetti della pandemia sul comparto assicurativo e finanziario è Carlo De Simone, ceo di European Brokers (EB). “Dal punto di vista finanziario l’impatto naturalmente è stato devastante per le imprese, che hanno dovuto chiudere o ridurre le proprie attività. Conseguentemente il 2020 è stato caratterizzato dalla corsa all’accesso al credito. In particolare il Decreto Liquidità ha permesso un credito facile e con la garanzia di Stato rimborsabile in tempi medio/lunghi (6 anni con 2 anni di pre-ammortamento)Considerando che i tassi relativi ai finanziamenti sono stati ai minimi storici, tutte le imprese che hanno potuto approfittarne hanno chiesto l’accesso”.

Possiamo tracciare un bilancio del primo anno di pandemia? 
Il gruppo EB, forte della sua doppia anima, assicurativa e creditizia ha chiuso il 2020 in positivo, con un incremento di fatturato del 12% e un incremento del margine operativo di gruppo del 18%. In particolare la nuova divisione del gruppo EB Finance, dedicata al credito, ha rappresentato l’elemento di maggiore attrazione della nuova clientela.

Quali sono le vostre previsione per il 2021? Che numeri vi attendete?
Ci concentreremo nel consolidamento della clientela, offrendo servizi connessi con quelli principali, già oggetto dell’attività di consulenza o mediazione. Quest’anno la crescita passerà anche attraverso la chiusura di operazioni straordinarie, sia nel settore assicurativo che in quello creditizio, con l’acquisizione di alcune società strategiche per competenza e know-how nell’offerta di prodotto.

Quali sono le vostre priorità per i prossimi mesi?
L’unione dell’attività assicurativa e del credito sta dimostrando di essere una ricetta unica in Italia. Supporteremo le imprese nel cash flow aziendale, proteggendo i loro rischi e anticipando i cicli di incasso con il ricorso alla cessione di crediti pro soluto, per il quale abbiamo siglato importanti accordi con fondi internazionali.

Quali sono i vostri punti di forza e perché avete deciso di aprire anche una società nel settore finanziario come EB Finance?
Il settore bancario e finanziario si è scontrato per la prima volta con dei criteri di accesso al credito ormai “datati”. Aziende che erano per definizione “top rated” o “investment grade”, con l’arrivo della pandemia hanno finito per non ricevere più finanziamenti. Ad alcuni settori è stato precluso per intero l’accesso al credito, basti pensare a quanto avvenuto nel settore turistico ricettivo, nell’automotive, nel settore dei trasporti. In questo contesto l’unione di assicurazione e finanza dimostra la vera forza della bancassurance. Il settore assicurativo ha più competenze nel modellizzare i rischi, nell’adoperarsi per prevenirli e nel gestirne i relativi claim. Asservito alla finanza, permette di garantire l’accesso al credito per transazioni commerciali, finanziare capex e infrastrutture, e di gestire in modo efficace le dilazioni commerciali di pagamento, anche a medio termine.

Come è strutturata la vostra rete? Siete presenti in tutte le regioni? Avete la possibilità di seguire i vostri clienti anche all’estero?
In Italia il gruppo EB ha 13 filiali, che coprono le principali aree economiche del Paese, e può contare su una rete di partner molto capillare, con oltre 150 intermediari. Il gruppo è inoltre presente, tramite Gbn (Global Broker Network), di cui è fondatore e board member, in 145 città su 132 Paesi nel Mondo, garantendo in particolare una copertura in America Latina, Africa e Middle East.

Fonte: SimplyBiz

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