Il decreto Rilancio diventa ufficialmente legge, confermando gli incentivi previsti per il settore auto. Il Senato ha infatti approvato il provvedimento licenziato dal governo a metà maggio e pochi giorni fa dalla Camera: a Palazzo Madama, dove l’esecutivo ha posto la fiducia, i voti favorevoli sono stati 159, con 121 contrari e zero astenuti.
Gli ultimi passaggi. Il decreto è stato dunque convertito in legge dello Stato entro la scadenza del 18 luglio. Ora mancano solo gli ultimi passaggi formali, tra cui la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e il varo dei relativi decreti attuativi. Nel caso tutto fili liscio, già dall’1 agosto saranno disponibili i tanto attesi incentivi alla rottamazione, diventati uno degli argomenti più dibattuti durante l’esame del decreto in commissione Bilancio alla Camera e all’interno delle forze di maggioranza.
Nuovo decreto in vista. Nel complesso, il decreto vale 55 miliardi di euro, ma per le quattro ruote sono stati stanziati appena 50 milioni, un importo esiguo che molto probabilmente sarà rafforzato in un prossimo provvedimento al vaglio del governo. Si parla di un nuovo decreto che dovrebbe includere uno scostamento di bilancio da 20 miliardi di euro, di cui poco meno di 1 miliardo destinato a rifinanziare gli incentivi alla rottamazione e l’ecobonus.
Gli incentivi per le Euro 6. Intanto, il decreto rilancio rende disponibili contributi statali fino a 1.500 euro (più altri 2.000 garantiti dal concessionario sotto forma di sconti) per l’acquisto di un’auto nuova Euro 6 (con emissioni tra i 61 e i 110 g/km di CO2 e prezzo fino a 40 mila euro al netto dell’Iva), con contestuale rottamazione di una vettura di almeno dieci anni. L’incentivo, per un totale di 3.500 euro, è subordinato alla concessione dello sconto da parte del concessionario. Senza rottamazione, il contributo scende a 750 euro (con 1.000 euro garantiti dal concessionario).
Aumenta l’ecobonus. Per l’acquisto di vetture con emissioni tra i 0 e i 60 g/km, ovvero le elettriche e le ibride plug-in che già godono dell’ecobonus, è previsto un ulteriore contributo di 2 mila euro (più altri 2 mila concessi dal venditore) a fronte della rottamazione di una vecchia auto e di 1.000 euro (più altri 1.000 della concessionaria) senza rottamazione. Di conseguenza, per gli ultimi cinque mesi del 2020 l’ecobonus e le misure del decreto Rilancio si sommano e rafforzano sensibilmente il sostegno destinato alle auto a basse emissioni: per le vetture tra 0 e 20 g/km di CO2 (in sostanza, le elettriche), l’incentivo complessivo passa da 6 a 10 mila euro con rottamazione e da 2.500 a 6.500 senza, mentre per le auto tra i 21 e i 60 g/km di CO2 (intervallo nel quale ricadono tutte le ibride plug-in e qualche full hybrid) il sussidio aumenta dagli attuali 2.500 euro a 6.500 in caso di rottamazione, e da 1.500 a 3.500 senza rottamazione.
Lo sconto per l’usato. Nel testo integrale viene confermato uno sconto fiscale destinato ad agevolare i passaggi di proprietà delle auto usate. Infatti, uno degli articoli del decreto stabilisce che “le persone fisiche che tra il primo luglio 2020 e il 31 dicembre 2020 rottamano un veicolo usato omologato nelle classi da Euro 0 a Euro 3, con contestuale acquisto di un veicolo usato omologato in una classe non inferiore a Euro 6 o con emissioni di CO2 inferiori o uguali a 60 g/km, sono tenute al pagamento del 60% degli oneri fiscali sul trasferimento di proprietà del veicolo acquistato”. Per capire quali (presumibilmente, saranno l’Ipt e l’imposta di bollo), nonché le modalità applicative dello sconto, bisognerà attendere una circolare dell’Agenzia delle Entrate.
Fonte: quattroruote.it