Si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
I femminicidi in Italia da inizio anno sono stati 91: una donna uccisa ogni tre giorni. Il lockdown ha visto triplicare il fenomeno, ha sottolineato il presidente del consiglio Conte.
Ma il fenomeno è mondiale: il segretario dell’Onu Antonio Guterres lo ha definito “una pandemia ombra”.
“La ricorrenza di oggi induce a riflettere su un fenomeno che purtroppo non smette di essere un’emergenza pubblica. Le notizie di violenze contro le donne occupano ancora troppo spesso le nostre cronache, offrendo l’immagine di una società dove il rispetto per la donna non fa parte dell’agire quotidiano delle persone, del linguaggio privato e pubblico, dei rapporti interpersonali”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Le istituzioni hanno raccolto il grido di allarme lanciato dalle stesse donne e dalle associazioni che da decenni sono impegnate per estirpare quella che è, ancora in troppe situazioni, una radicata concezione tesa a disconoscere la libertà delle donne e la loro capacità di affermazione. Per questo resta fondamentale, per le donne che si sentono minacciate, rivolgersi a chi può offrire un supporto e prevenire la degenerazione della convivenza in violenza”, ha aggiunto.
Ma perché la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne cade proprio il 25 Novembre?
Per scoprirlo, serve tornare indietro al 1960. Il 25 novembre di quell’anno, infatti, tre sorelle furono uccise dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo, a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana.
Dopo essere state fermate per strada mentre si recavano in carcere a far visita ai mariti, furono picchiate con dei bastoni e gettate in un burrone dai loro carnefici, che cercarono di far passare quella brutale violenza per un incidente.
All’opinione pubblica fu subito chiaro che le tre donne erano state assassinate.
Patria, Minerva e María Teresa Mirabal — questi i loro nomi — erano, infatti, conosciute come attiviste del gruppo clandestino Movimento 14 giugno, inviso al governo.
A causa della loro militanza, nel gennaio del 1960, furono anche arrestate e incarcerate.
Vent’anni più tardi, il 25 novembre del 1981 avvenne il primo «Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche» e da quel momento il 25 novembre è stato riconosciuto come data simbolo.
Nel 1999 è stato istituzionalizzato anche dall’Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre, come ricorda questo approfondimento della Bbc.
Un ulteriore passo in avanti è stato fatto con il riconoscimento della violenza sulle donne come fenomeno sociale da combattere, grazie alla Dichiarazione di Vienna del 1993.