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I dipendenti delle compagnie vivono in un’isola felice

“Io vado in banca, stipendio fisso, così mi piazzo e non se ne parla più”. Così cantava Nanni Svampa con i Gufi a metà degli anni Sessanta ironizzando, in puro stile cabarettistico, sulle insicurezze degli italiani in cerca di una tranquillità lavorativa che consentisse una posizione sociale sicura e rispettabile.

A mezzo secolo di distanza anche la sicurezza del posto fisso in banca si è ormai sgretolata, mentre resta ancora solida per i dipendenti delle compagnie di assicurazione. Basterebbe, infatti, confrontare alcuni dati sintetici per spiegare meglio queste nostre affermazioni.

Prima di addentrarci nell’analisi dei dati relativi ai dipendenti delle imprese assicurative, che esaminiamo con la cadenza periodica di circa un triennio, esponiamo alcune cifre relative ai dipendenti del sistema bancario e finanziario.

Confrontando le statistiche di Banca d’Italia, Mediobanca e altre istituzioni, possiamo rilevare che, nell’ultimo decennio i dipendenti bancari sono diminuiti del 19% e il loro costo annuo sfiora i 70mila euro.

Se analizziamo lo stesso periodo, relativamente alle imprese assicurative, possiamo rilevare che la diminuzione dell’organico è stata dell’1% circa e i costi medi per addetto ammontano a 94.280 euro. Una differenza del 35% circa a favore degli assicuratori.

E pensare che negli anni Settanta il paragone retributivo era decisamente a favore del comparto bancario.

Prendiamo in esame i dati relativi al numero degli addetti nel corso degli ultimi 15 anni.

I dipendenti delle imprese di assicurazione vengono suddivisi in “amministrativi” e “produttori”, ricordando che tra i dipendenti amministrativi vengono inseriti anche gli addetti al contact center e i dirigenti. Dal 2004 al 2019 i dipendenti complessivi sono passati da 40.105 a 46.668 con un incremento del 16,8%.

Ci pare doveroso segnalare che questo dato appare un po’ “inquinato” dalla modifica degli organici avvenuta nel 2007 e ben specificata nella nota alla tabella. Resta comunque il fatto che, nello stesso periodo, i dipendenti degli istituti bancari hanno registrato una riduzione superiore al 20%.

Come si può agevolmente rilevare dalla lettura della tabella constatiamo che a partire dal 2007 il numero degli addetti mediamente si aggira intorno alle 47mila unità ed è rimasto sostanzialmente invariato nel corso degli anni. Per certi versi questo dato è sorprendente poiché, a fronte di una presenza sempre più massiva della tecnologia e la progressiva standardizzazione dell’offerta assicurativa, ci si attendeva un forte ridimensionamento dell’organico delle imprese.

Senza considerare il fatto che le numerose concentrazioni di imprese avvenute negli ultimi anni, a dare ascolto alle dichiarazioni dei protagonisti, avrebbero comportato robuste economie di scala, con dolorose quanto inevitabili diminuzioni di funzioni aziendali inutilmente raddoppiate. Per buona sorte degli addetti alle Direzioni questo fenomeno non è avvenuto e le imprese non si sono neppure avvalse del normale turnover dei dipendenti.

Si consideri, invece, che negli stessi anni il sistema bancario passava alla sostituzione con un solo elemento dei 2 lavoratori che sceglievano, più o meno sollecitati, la strada del pensionamento. Tutto questo dipende dalla differente struttura distributiva delle imprese assicurative che, in larghissima misura, operano attraverso imprenditori autonomi, al contrario delle banche che distribuiscono i loro servizi tramite agenzie e filiali presidiate da lavoratori dipendenti. E così, mentre la resilienza di agenti e broker ha provocato una riduzione piuttosto leggera degli sportelli, nel caso delle banche si è assistito, in pochi anni, alla chiusura di circa 12mila agenzie, che negli anni passati venivano contese tra i vari istituti a suon di milioni.

Esaminando la composizione del personale assicurativo possiamo rilevare che l’occupazione femminile ha registrato un incremento dell’1,6% superiore a quello evidenziato dall’occupazione maschile. Complessivamente alla fine del 2019 il personale femminile rappresentava il 47% del totale dei dipendenti. Per quanto riguarda i titoli di studio rileviamo che il 49% circa del personale è in possesso di una laurea o di un dottorato, mentre il 47% ha un diploma di scuola media superiore.

Nel 2019 il costo complessivo del personale dipendente, che comprende il personale amministrativo, il personale addetto al contact center e quello dirigente e che è quindi, al netto di quello relativo ai produttori, è stato pari a circa 3.882 milioni di euro, e ha registrato un incremento dell’1,5%, rispetto all’analogo dato dell’anno precedente. Precisiamo che questo incremento è ascrivibile soprattutto agli aumenti retributivi previsti per l’anno 2019 in sede di rinnovo del contratto collettivo.

Sempre con riferimento al personale di cui sopra, il costo per addetto è risultato pari a 94.280 euro e ha registrato un incremento dell’1,7%. Nel mese di settembre del 2019 l’ANIA e l’organizzazione sindacale dei lavoratori del settore hanno dato formale disdetta dei contratti collettivi applicabili al personale dipendente non dirigente delle imprese di assicurazione che sono a scadenza il 31 dicembre 2019. Le imprese sono, ora, in attesa della presentazione della piattaforma che conterrà le richieste sindacali. Segnaliamo, inoltre che, a causa dell’emergenza sanitaria che il nostro Paese sta vivendo a causa dell’epidemia del Covid-19, il 24 marzo ultimo scorso ANIA ha sottoscritto con i sindacati un protocollo di intese sulla “Prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Questo protocollo tende a favorire al massimo lo svolgimento dell’attività lavorativa in modalità smart working e consente di gestire con la massima flessibilità e disponibilità i disagi delle famiglie dei propri dipendenti causati sia dalla chiusura delle attività scolastiche sia dalle diverse restrizioni progressivamente disposte dall’Autorità in ragione dell’intensificarsi della pandemia.

Il protocollo si articola in tredici punti che riguardano i diversi aspetti dell’attività lavorativa e le modalità di comportamento da tenere da parte sia dei lavoratori che delle imprese. Per concludere ci sentiamo di asserire che, anche alla luce dell’attuale situazione economica e delle forti incertezze che connotano il futuro dell’Italia, per quanto riguarda la situazione dei lavoratori dipendenti delle imprese assicurative, ci troviamo di fronte a una sorte di isola felice della quale non tutti hanno la piena consapevolezza.

Fonte: Assinews.it

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