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Euro digitale: di cosa parliamo?

La Bce ha dato il via libera al progetto dell’euro digitale. Ecco in sintesi obiettivi, funzionalità e tabella di marcia

Il Consiglio direttivo della Bce ha approvato il lancio del progetto per la realizzazione dell’euro digitale. La prossima fase di indagine inizierà nell’ottobre 2021 e durerà due anni. Una fase esplorativa per analizzare in maniera approfondita tutti gli aspetti tecnici e valutare costi e benefici, durante la quale gli esperti della Bce soppeseranno tutti i rischi nel fare l’euro digitale e anche i pericoli che si corrono a non farlo.

Nel caso in cui alla fine di questa indagine la Bce deciderà di procedere, allora saranno necessari altri tre anni per l’implementazione e la realizzazione dell’euro digitale.

L’euro digitale è una banconota in forma digitale, ovvero, è una moneta elettronica emessa dall’Eurosistema (la Bce e le 19 banche centrali nazionali dell’euro) che sarà accessibile a tutti, cittadini e imprese.

La valuta digitale della Bce è progettata per effettuare i pagamenti in via elettronica – online ma anche offline – di piccolo taglio, al dettaglio, anche tra privati peer-to-peer .

L’euro digitale per la Bce deve poter rispondere alle esigenze dei cittadini europei, contribuendo nel contempo a prevenire attività illecite e scongiurare effetti indesiderati sulla stabilità finanziaria e sulla politica monetaria.

L’euro digitale non sostituirà mai i contanti. È una forma di pagamento complementare alle banconote, che si affianca ai contanti. I contanti saranno sempre disponibili e in grandi quantità.

L’euro digitale non è uno strumento di investimento. Quindi non è un cryptoasset e non si presta alla speculazione. Viene emesso dalla Bce con lo scopo di agevolare i pagamenti elettronici.
Non è una forma di servizio della banca centrale alla clientela privata e corporate del sistema bancario. La Bce non offre servizi bancari.
Non è una criptovaluta in quanto la banca centrale è il garante dell’euro digitale come lo è dell’euro in contanti.

L’euro digitale non esporrà chi lo possiede al rischio di liquidità, di mercato e di credito.

Gli obiettivi della nuova valuta sono questi:

a) migliorare l’efficienza del sistema dei pagamenti, del settore finanziario e dell’economia nell’area dell’euro ;
b) rispondere alle esigenze e richieste dei cittadini e allo stesso tempo prevenire attività illecite e proteggere e preservare la stabilità finanziaria e i meccanismi di trasmissione della politica monetaria;
c) accrescere il ruolo internazionale dell’euro;
d) contrastare le valute digitali di altre banche centrali;
e) arginare la crescita destabilizzante dei mercati speculativi dei criptoassets e proporre un’alternativa valida gli stablecoins.

L’euro digitale potrà essere utilizzato attraverso lo smartphone?

Non è stato deciso, ma probabilmente sì. I mezzi per il pagamento elettronico con euro digitale prevedibilmente saranno i più accessibili.

La Bce non intende disintermediare il sistema bancario e finanziario. L’euro digitale non ha lo scopo di attrarre il risparmio dei cittadini europei offrendo un parcheggio vantaggioso – in termini di rischi – presso le banche centrali dell’Eurosistema o della Bce.

La Bce analizzerà nell’indagine che durerà due anni come evitare che l’euro digitale possa danneggiare l’attività di intermediazione delle banche. Negli studi di fattibilità, la Bce intende trovare le misure necessarie per evitare che nel corso di una Grande Crisi , i cittadini europei trasferiscano grandi quantità del loro risparmio presso l’Eurosistema.

L’indagine annunciata oggi e che verrà avviata in ottobre durerà 24 mesi. Alla fine di questa investigation, se la Bce deciderà di procedere con la realizzazione dell’euro, inizierà la fase dell’implementazione che durerà tre anni. In tutto da ottobre 2021, almeno cinque anni.

Affidati sempre a veri professionisti per proteggerti da ogni rischio!

Fonte: Il Sole 24 Ore

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