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Blockchain: mercato italiano in calo

Nonostante la crisi sanitaria globale, l’innovazione in ambito Blockchain & Distributed Ledger non si è fermata.

Nel corso del 2020, le piattaforme hanno continuato il loro percorso di evoluzione, molte aziende hanno avviato progetti operativi e le istituzioni hanno mostrato un forte interesse. In Italia è operativo un progetto che coinvolge quasi la totalità delle banche (Spunta project).

A livello europeo prosegue l’evoluzione di EBSI (European Blockchain Service Infrastructure), voluta dalla Commissione Europea, e si evolve il framework normativo su questi temi (tramite il Digital Finance Package e in particolare con la proposta di regulation dei Markets in Crypto-assets). Nel mondo, le Banche Centrali guardano a questa tecnologia per l’emissione delle proprie valute digitali e iniziano a studiarne potenzialità e limiti, così da poter rispondere prontamente alle iniziative di grandi aziende private (come ad esempio quella della Diem Association, precedentemente nota come Libra e promossa da Facebook).

Nel frattempo, è tornato a crescere anche il mondo “permissionless”, tra DeFi e criptovalute che sempre più entrano nelle discussioni mainstream e Ethereum che ha già avviato il processo che porterà al lancio della sua versione 2.0.

L’Italia tuttavia, ha conosciuto nel 2020 un calo degli investimenti su progetti blockchain, che sono scesi del 23% e valgono 23 milioni di euro.

Il 60% della spesa in Itlaia riguarda progetti operativi, il 28% progetti pilota, soltanto l’11% proof of concept e l’1% formazione. Quanto ai settori, in primo piano rimane la finanza con il 58 della spesa nazionale complessiva, con un aumento degli investimenti del 6%, seguita da agroalimentare (11%), utility (7%) e PA (6%). E’ questa la fotografia scattata dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano, che è stata presentata durante il convegno online “Blockchain: the hype is over, get ready for ecosystems”.

L’emergenza sanitaria, secondo i dati dell’Osservatorio, ha evidenziato i benefici ottenibili da soluzioni Blockchain anche per la gestione dell’identità in ambito clinico/sanitario o economico, sono nati iniziative di filiera in ambito supply chain e progetti di infrastrutture internazionali come Ebsi, la European Blockchain Services Infrastructure che sta promuovendo diverse sperimentazioni.

La pole position tra i Paesi più attivi nel settore è degli Stati Uniti, che contano su 72 progetti avviati negli ultimi cinque anni, seguiti dalla Cine con 35 progetti e dal Giappone con 28.

Fonte: Osservatori.net – Digital Innovation, Assinews

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