Il ricco avvocato favorito, il rassicurante governatore e l’outsider capace di fare brutti scherzi. La corsa a tre per la leadership della Cdu – Unione cristiano democratica, il partito di Angela Merkel – inizierà nella giornata di sabato, ma non è dato a sapere quando si concluderà. I tre candidati si contendono la poltrona oggi occupata da Annegret Kramp-Karrenbauer, nota anche come AKK, la ex-delfina della cancelliera oggi dimissionaria. Il partito di centrodestra, colonna portante della politica tedesca da oltre settant’anni, sta affrontando una crisi d’identità e si trova di fronte a un bivio: mantenere la linea Merkel del dialogo e della collaborazione coi socialdemocratici della Spd o chiudere il ciclo delle larghe intese e scommettere su una nuova strategia.
L’avvocato delle lobby
Il favorito nei sondaggi è Friedrich Merz, considerato dalla stampa internazionale l’anti-Merkel, esponente di spicco dell’ala più conservatrice della Cdu. Discendente da una famiglia di nobili francesi, Merz ha studiato legge subito dopo il servizio militare ed è diventato un potente avvocato e lobbista. Tra i suoi clienti di peso vengono spesso ricordate l’americana BlackRock, la multinazionale tedesca Bosch e la società di consulenza Ernst & Young. È stato europarlamentare dal 1989 al 1994 e presidente della Atlantik-Brücke, organizzazione che promuove il legame tra la Germania e gli Usa, oltre ai valori dell’atlantismo e all’alleanza Ue-Nato. Con la sua intensa attività forense è diventato notoriamente multimilionario, nonché proprietario di due aeroplani che adora pilotare. Nel 2018 ha cercato anche di entrare come comandante nella cabina di pilotaggio della Cdu, ma è stato fermato da AKK, la favorita di Merkel. Oggi i sondaggi interni al partito lo danno al 29%, in testa sugli altri due candidati appaiati al 25%, ma troppo distante dalla maggioranza assoluta, necessaria per prendersi la Cdu al primo turno. L’avvocato di 65 anni dovrà probabilmente vedersela con uno sfidante che cercherà di compattare il fronte pro-Merkel e relegare di nuovo Merz al ruolo che oggi detiene, quello di ‘oppositore interno’.
Il governatore che piace ai vertici del partito
Il principale rivale di Merz è il governatore della Renania settentrionale-Westfalia, lo Stato più popoloso della Repubblica federale. Si chiama Armin Laschet e molti osservatori lo accreditano come il candidato più vicino a Merkel, dunque quello più capace di assicurare la continuità con gli oltre 15 anni di dominio quasi incontrastato della cancelliera sulla scena politica tedesca. Laschet ha 59 anni e, come Merz, è cresciuto in una famiglia cattolica. Ha alle spalle una lunga carriera giornalistica e negli ultimi decenni ha ricoperto diversi incarichi politici di rilievo. Un uomo “con reale esperienza di governo”, ha detto Kramp-Karrenbauer, la leader uscente della Cdu che nelle ultime ore ha garantito il suo appoggio a Laschet.
Il dissidente
La vera sorpresa del primo turno potrebbe essere l’eventuale sorpasso in seconda posizione dell’outsider Norbert Roettgen sul governatore preferito dai vertici del partito. Roettgen, considerato il dissidente della Cdu, è presidente della commissione Affari esteri del Bundestag. Politicamente vicino alla cancelliera fino al 2012, è stato ‘scaricato’ dopo la sconfitta alle elezioni per la Renania settentrionale-Westfalia, passata per sette anni sotto la leadership dei socialdemocratici prima di riabbracciare la Cdu nel 2017 con la vittoria dell’attuale governatore Laschet. Dopo la sconfitta alle regionali, Roettgen si è concentrato sui temi internazionali, spesso entrando in conflitto con la realpolitik di Merkel. Sono note le sue posizioni critiche nei confronti dell’operato della cancelliera sullo sviluppo del 5G affidato alla cinese Huawei e sulla costruzione del gasdotto di collegamento con la Russia, il Nord Stream 2.
Aspettando le elezioni
Oltre al vincitore della partita interna alla Cdu, la stampa tedesca accredita altri due uomini come possibili successori di Merkel. Si tratta di Markus Soeder, governatore della Bavaria dal 2018 e capo del Csu (il partito cristiano-sociale alleato della Cdu), e di Jens Spahn, ministro della Sanità molto apprezzato per la gestione della pandemia. I due giocheranno la loro partita quando si tratterà di scegliere il candidato alla cancelleria per le elezioni del 26 settembre che segneranno, salvo colpi di scena, l’addio alla politica di Angela Merkel. L’ultima parola spetterà agli elettori, che potranno decidere se confermare o meno la loro fiducia nei cristiano-democratici, oggi accreditati in forte vantaggio su verdi e socialdemocratici.
Fonte: Europa Today