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AVVOCATI: Una storia tutta italiana

Una storia tutta italiana. Da piu’ di un anno non facciamo altro che parlare di coperture assicurative per gli avvocati: convegni, seminari, riviste, mailing. La nostra categoria ha giocato a ribasso giorno dopo giorno, con convenzioni, accordi, binder, uno contro l’altro fino all’ultimo centesimo.
Il legislatore (con la legge di riforma della professione forense , la 247 del 31 dicembre 2012 e poi con il decreto 22 settembre 2016 del ministero della Giustizia) aveva inteso introdurre l’obbligo della copertura infortuni a partire da ottobre e non abbiamo fatto altro che disquisire sulle reali intenzioni dello stesso e su come dover assicurare i nostri clienti…
Non entro nel merito delle scelte di un legislatore, personalmente non ho condiviso quest’obbligo. Penso che il welfare sia cosa seria e sia un diritto ma anche un compito di ogni imprenditore e di ogni professionista. Assicurare la propria salute, la propria vita e soprattutto tutelarsi nei casi inaspettati è una scelta di grande intelligenza e non occorre imporla.
A questo punto arriva il rinvio all’11 novembre: si pensa per dar modo di adeguarsi, per placare le numerose richieste di ripensamento provenienti dagli ordini.
E invece ecco la notizia:
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha raccolto l’invito del presidente del Consiglio nazionale forense a trasformare in “facoltativa” questo tipo di copertura.(articolo)

È certamente un elemento di sana democrazia quando il legislatore ammette sue mancanze ed errori ed interviene sanandole. Quelle osservazioni e quei quesiti era quasi un anno che venivano poste e quegli appelli di ripensamento idem.
Possibile che agli occhi del Mondo dobbiamo sempre dare questa immagine di Paese instabile dove la giustizia non offre mai certezze e le leggi fatte sono disconosciute o aggirate subito dopo?

Un’ultima osservazione. Commentavano al bar di fronte ad un importante tribunale italiano: “pensa coloro che si sono adeguati in vista della scadenza di ottobre e hanno pagato anche la polizza infortuni?”. Cari Signori state tranquilli. Avete fatto due grandi gesti: il primo di tutelare voi stessi, il secondo di rispettare una legge anche se non condivisa.
Questo Paese cambierà, sono ottimista.

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